Nodo gordiano > anche detto gassa d’amante, è un nodo originariamente usato dai marinai di Lup [Lup] per attraccare le loro orenarie (grosse navi da carico) lungo i pontili dell’isola. Per un rendimento ottimale oggi si può ricorrere a fibre sintetiche quali lo Spectra o il Dyneema, particolarmente resistenti a sforzi anche molto pesanti, così da impedire che la corrente recida gli ormeggi portando la barca alla deriva.
(J.P.)
Neoladri di tempo > Con questo nome gli ultimi stanchi epigoni del movimento dei Ladri di tempo > [Ladri di tempo] diedero vita nella prima decade del 21° secolo ad un effimero ritorno di fiamma del movimento tentando di rinverdirne la tradizione spostandone logica ed istanze dall’ ambito del trasporto urbano ed interurbano all’innovativo campo dell’informatica dove tentarono di utilizzare l’intervallo di buffer > [Intervallo di buffer] alla stregua di un tempo intervallare. Il non avere neanche tentato però di affrontare le intrinseche contraddizioni che già avevano contraddistinto la precedente e più vivace stagione del movimento fece sì che si perdessero in sterili ed inutili disquisizioni, di cui esempio lampante è la ben nota diatriba su “uso e abuso dei grumi di muco nasale recuperati durante un intervallo di buffer”, che finirono per frantumare e ridurre all’irrilevanza politica quel poco che ancora rimaneva del movimento.
(Peter Bacon)
Novilunismo, fratellanza del > Movimento religioso di concezione dualistica conosciuto anche con il nome di Chiesa della Luna Nuova, attivo sulla costa occidentale dell’Isola di Lup. I membri della fratellanza temono che la periodica assenza dal cielo della luna divinizzata, risucchiata, secondo loro, suo malgrado dietro la linea oscura dell’Orizzonte degli eventi > [orizzonte degli eventi] possa diventare permanente infrangendo il confine precario tra luce e oscurità e l’equilibrio del con-inizio tra bene e male > [coninizio]. Da questo timore si origina il suggestivo rito apotropaico chiamato “Richiamo tensioattivo della Luna”: i fedeli siedono una volta al mese nella notte più oscura sul bagnasciuga >[bagnasciuga] delle spiagge dello Stretto di Lovarin [Stretto di Lovarin]> , salmodiando inni sacri alla luce di torce di sambuco, con lo sguardo volto a quello che ritengono essere l’orizzonte ultimo degli eventi, mentre gli officianti in uno stato di estasi mistica danzano, lanciando verso il cielo miriadi di bolle di sapone iridescenti, che simboleggiano al tempo stesso un richiamo per il ritorno del globo nel cielo anche con la sua divina fragilità, come pure la temuta ma a volte auspicabile evanescenza di tutte le superfici delimitanti.
(Peter Bacon)