T

Terminatore, sindrome del > Grave dissesto psicofisico che prende il nome dal confine mobile tra giorno e notte, il cui spostamento è determinato dalla rotazione del pianeta. Questa sua caratteristica di frontiera non stabile e dotata di movimento ciclico infatti provoca in alcuni soggetti psicolabili una forma protratta di vertigine da intervallo che li porta, seguendo non ben chiariti percorsi psichici, ad attribuire detto movimento ad inverificabili complotti ad opera di fantomatici ladri di spazio > [Ladri di spazio]. In tempi recenti la cresciuta incidenza della sindrome del T. ha provocato la nascita di alcuni movimenti politico/religiosi che intendono combattere questi ipotetici complotti ponendosi come obbiettivo la stabilizzazione del Terminatore da ottenere fermando la rotazione del pianeta, e rendendo così immutabile la distribuzione delle aree d’ombra e di luce. Il fatto che il raggiungimento di detto obbiettivo possa provocare la distruzione dell’intera biosfera, per sublimazione nella parte rivolta al sole, o per raggiungimento di temperature vicine allo zero assoluto in quella perennemente in ombra, non è considerato rilevante dagli adepti. Essi infatti ritengono che un ristretto numero di eletti sopravvivrebbe e prospererebbe per l’eternità, liberato dal complotto universale dei ladri di spazio che incatena i viventi alla ciclicità dei ritmi circadiani, in un paradiso costituito dalla piccola fascia del Terminatore, ormai immobilizzato e deprivato anche della sua valenza semantica, che andrebbe a costituire l’interstizio abitabile tra i due emisferi ormai sterilizzati.
(Peter Bacon)

Tramonto porporinico > Particolare fenomeno atmosferico, caratteristico dell’Isola di Lup >[Lup] , rilevabile solo quando le polveri di Ametista abrasiva e di pomice fumarolica, immesse nell’aria durante alcune fasi di conciatura nell’antichissima manifattura delle pelli di Minobue [Minobue], raggiungono concentrazioni tali da interferire con le correnti atmosferiche e filtrare, polarizzandoli, i raggi del sole al tramonto. In questo modo il T.p. dona al paesaggio inusuali tonalità e luccicanze (qui > una Galleria di immagini). Fondamentale è stato il ruolo del T.p. nel contribuire al formarsi dell’identità culturale delle popolazioni ,che si sono succedute e mescolate sull’isola, così portata alla meditazione ed alla malinconica contemplazione della fine, attraverso la poesia che lo esaltava: dai poeti lirici alessandrini che hanno cantato “il tramonto dai pepli cangianti” (Automedonte di Louponide, 25, II), passando per Hamoes [Hamoes-Presunto], fino ai moderni rapper come Ermanno il Danno (quando il tramonto scende, e l’anima s’arrende.. ). Nemmeno va sottovalutato l’influsso che il T.p. ha avuto nella tarda antichità, tra i popoli ai margini dell’Impero, nell’orientare la scelta di fare proprio dell’area della Louponide la meta della propria migrazione: esemplare a questo proposito il caso degli Unni [Unni], sconfitti in una sanguinosa battaglia navale proprio mentre cercavano di raggiungere i confini della la Louponide [cfr. > Area d’ombra], ivi diretti perché ritenevano il T.p. la manifestazione visibile del luogo divino, l’isola, nel quale poter arrestare finalmente il moto migratorio spiraliforme e trasformarlo in un moto rotatorio stabile. E’ altresì storicamente interessante il ruolo ricoperto dai pochi Unni sopravvissuti alla battaglia e sbarcati in Louponide, prima osteggiati, poi gradualmente integrati, nell’inserire le proprie concezioni religiose e filosofiche sul concetto di cerchio nella tradizione locale, fino ad influenzare profondamente, in un fruttuoso sincretismo culturale e religioso, l’ordine dei Monaci palestrati, dediti da allora alla costruzione dei fossati concentrici [Fossato concentrico] proprio in seguito a questo fecondo incrocio di culture, come hanno inoppugnabilmente dimostrato gli storici di scuola Liminale. Oggi il fenomeno del T.p. si verifica sempre più di rado: l’uso di nuove sostanze nella lavorazione, ormai industrializzata, delle pelli di minobue, e l’aspra contestazione dei metodi tradizionali, portata avanti da alcuni gruppi ecologisti in nome della difesa della purezza dell’aria, fanno si si che difficilmente si raggiunga la concentrazione delle sostanze volatili necessaria a produrre il fenomeno.
(Peter Bacon)