Unni > Antica popolazione nomade parlante lo Zoroastriano > [zoroastriana, lingua] che percorreva da tempi immemorabili l’immensa steppa scitica con un moto migratorio spiraliforme in senso orario, assurto a modo di vita e credo religioso legato al culto sciamanico della Luna. Gli U. cominciarono rendersi palesi al mondo civilizzato tra il quarto e il quinto secolo della nostra era quando, venuti a contatto con i grandi imperi stanziali mano a mano che la sacra spirale migratoria si allargava oltre i loro pur vastissimi territori ancestrali, iniziarono a sentirsi stretti tra il Limes romano ad occidente, la Grande Muraglia cinese ad oriente , le oasi fortificate della Transoxiana a sud e il Mare Cuscinetto > [Mare Cuscinetto] a nord-ovest. Risalgono infatti a quest’epoca le prime testimonianze che ne fanno menzione, descrivendo inizialmente gli U. come un popolo mitissimo di pastori erranti dell’Asia dedito a una religione di tipo sciamanico che aveva al suo centro il rito dell’ interrogazione della Luna, ed esaltava la comprensione e l’empatia tra gli uomini (Pseudo Erodiano,” De religio Unnorum primigenia”, più noto nella versione in volgare del XII secolo “Gli Unni e gli altri”, Sidonio Apollinare, “Unniade” e la testimonianza, tarda, del senatore Severino Boezio sul vescovo di tradizione ariana Ulfila, che partito per convertire gli U. al cristianesimo ne fu invece conquistato e diventò il loro sciamano capo, De consolatione philosophiae, libro II, 43).
(Peter Bacon)
Utopiazza > slargo urbano riconoscibile anche a distanza per l’essenziale caratteristica di non esserci: corrisponde a uno spazio d’incontro utopico e irrealizzabile, che tuttavia esiste proprio in virtù del suo non esistere. Gli abitanti dell’isola di Lup > [Lup], che negli ultimi decenni sono diventati sognatori utopiazzici compulsivi, hanno generato molte utopiazze, che per distinguere hanno intitolato alle figure più importanti della loro letteratura, la più famosa è l’utopiazza Utopedro > [Pedro Pernil]. Le utopiazze sono attraversabili col solo pensiero, pertanto non sono un luogo fisico. Ma studiando l’incipiente estinzione dell’ Hortus In-conclusus > hortus in-conclusus nell’isola, i professori della scuola eliminale >[liminale, Scuola] hanno avanzato l’ipotesi che le assenze che oggi generano le utopiazze, un tempo fossero presenza fisiche, spazi aperti dei quali si è persa memoria. Alcuni degli studiosi suggeriscono una possibile correlazione dell’utourbanesimo con l’attivismo politico del gruppo YTREWQ > [YTREWQ] .
(Jaune Selavy)